Tuesday, April 17, 2007

Le vite degli altri

Le vite degli altri (original title: Das Leben der Anderen), by Florian Henckel von Donnersmarck.
Martina Gedeck, Ulrich Mühe, Sebastian Koch, Ulrich Tukur, Thomas Thieme, Hans-Uwe Bauer, Volkmar Kleinert, Matthias Brenner.
Dramm., col., 137 min.
Germany, 2006.

Also distributed in:
English - The Lives of Others
Spanish - La vida de los otros
French - La vie des autres

The movie tells the story of the Stasi agent Wiesler (brilliant Ulrich Mühe), who follows his guidelines with chilling accuracy. His newest assignment is to wiretapping famed author Georg Dreyman (Sebastian Koch) and his companion, actress Christa-Maria Sieland (Martina Gedeck). Listening to their conversations, he gets more and more caught in their lives.

Un uomo dallo sguardo perso nel vuoto prende un ascensore nella Berlino Est del 1984. Un pallone da calcio rotola dentro, seguito dal suo piccolo proprietario. Le porte si chiudono. L’ascensore inizia a salire. Il bambino guarda l’uomo e chiede: "È vero che lavori per la Stasi?". L'uomo ribatte prontamente, da esperto inquisitore: "Chi lo dice?". E il giovane risponde: "Mio padre". Senza perdere un colpo, l’uomo insiste: "E allora, qual è il nome di..." ma si ferma a metà frase. "Di cosa?", chiede il bambino. Qualche secondo di silenzio. "Del tuo pallone...", chiede l’uomo, con tono stupito, come se non riuscisse a credere alle sue stesse parole. "Sei pazzo!", esclama il bambino, "i palloni non hanno un nome!".
E' il dialogo tra Gerd Wiesler, capitano della temibile polizia segreta della DDR, e un bambino che abita nel suo stesso edificio.

In questo scambio di battute si coglie il primo sintomo del cambiamento dell'ufficiale, addetto alla sorveglianza del sovversivo autore teatrale Georg Dreyman per ordine del ministro della cultura Bruno Hempf, che si è invaghito della compagna dell'artista, l'attrice Christa-Maria Sieland.
Il film, straordinariamente maturo per essere la prima prova di un regista così giovane (appena trentaquattrenne), descrive la trasformazione dell'inflessibile capitano della Stati verso la definitiva abiura dell'appartenenza politica al comunismo reale, incompatibile con l'amore, l'umanità e la compassione.
Premio Oscar per il miglior film straniero.

Sinossi: il capitano della Stasi Wiesler viene incaricato di spiare la vita privata del regista teatrale Dreyman, della cui donna il ministro della cultura è invaghito. Dall'iniziale atteggiamento di rigida osservanza degli ordini ricevuti, Wiesler diventerà discreto complice della coppia, fino ad assumere un ruolo decisivo nel depistare le indagini della polizia politica sull'attività sovversiva dell'artista.

6 comments:

Anonymous said...

Who doesn't love it? Simple and just great!

See my comment on: http://desdesants.bloc.cat/post/3787/151629

Anonymous said...

Pel·licula amb metàfores fantàstiques com la del ex-policia polític que, desprès d'haver estat represaliat i condemnat a obrir il·legalment la correspondència particular en un negociat de la Stasi, acaba treballant de carter en el nou règim amb la unificació.


Do you remember "Good bye Lenin"?
I think this is another point of view about the absurd of tiranies.

Marco Inzitari said...

The movie is wonderful, full of humanity more than being just a mere historical vision.

Dawood,
GRANDE ripresa di slancio!!!...il blog ha avuto più visite da quando è morto che quando era vivo.

Non ti trovo mai su skype...probabilemente sarai superimpegnato coi preparativi? Io vengo, non dubitare, tichiamo presto! A big hug!

Anonymous said...

lo abbiamo visto anch'io e Nath a torino, ci è paciuto un sacco!

pentesilea said...

em va agradar tant, tant, la pel·lícula...

:)

Bruguers said...

Em va agradar tant la pel·lícula que en el seu moment també vaig fer un post.
Salutacions.