Tuesday, January 16, 2007

La scomparsa di Majorana

Leonardo Sciascia, Adelphi (Milano 1997), italian.

Also available in: English ("The mystery of Majorana", in a same volume with "The Moro affair", New York Review of Books, 2004 or Carcanet Press, Manchester 1987); Spanish ("La desaparicion de Majorana", Juventud 1995).

Ettore Majorana was one of the young physics who, in the ‘30ies, investigated on radioactivity with Enrico Fermi. He was a genius, “like Galileo and Newton”, Fermi said. He suddenly disappeared at the age of 31. Sciascia's hypothesis is intriguing: Majorana first understood the consequences of radioactivity and hid out, whereas his colleagues participated to the Bomb experiments. ---

Dei "ragazzi di via Panisperna" Ettore Majorana è per me il più affascinante. Faceva parte del gruppo di giovani fisici, raccolti attorno al giovanissimo Enrico Fermi, che dagli anni '30 si occupavano di radioattività. Ma Majorana aveva con loro, e con Fermi per primo, un rapporto conflittuale. Personalità schiva e, secondo la visione dominante, contorta, "genio di quelli che nascono una, due volte per secolo, come Galileo e Newton, privo però di ciò che hanno i più, cioè del senso comune", secondo lo stesso Fermi. Sul tram per l'Istituto di Fisica, al mattino, sviluppava calcoli per teorie come quella del nucleo composto da protoni e neutroni, poi conosciuta col nome di Heisemberg. Scriveva le formule sul pacchetto di sigarette che poi buttava dopo aver fumato l'ultima, nonostante le proteste dei colleghi.


La sparizione di Majorana è la materia centrale della ricostruzione di Sciascia. Non è un uno dei suoi migliori libri, niente a che vedere con la prosa asciutta de “Il giorno della civetta” o “A ciascuno il suo”, dove con pochi tratti disegna la Sicilia intera. In alcuni passaggi la scrittura è contorta, come un percorso tormentato di ricerca storica ed interiore. Ed in effetti è la vicenda che cattura il lettore: il mistero dei meandri della mente, che porta l'uomo a scomparire senza traccia a 31 anni, nel pieno delle proprie capacità, lascia spazio al dissidio tra curiosità, conoscenza, scienza, e la vita vera. I sentimenti e le ragioni dei reclusi di Los Alamos, che progettarono e realizzarono l'Atomica, forse non sono immaginabili, e comunque lasciano sbalorditi. Come se Ulisse, dopo le colonne, avesse trovato Hiroschima. Sciascia ipotizza che Majorana avesse previsto, se non calcolato, lo sviluppo della bomba, e si sia sottratto ad una tale responsabilità: una follia così lucida da gurdare più avanti, mentre il senno dei futuri progettisti li avrebbe resi ciechi perfino durante gli esperimenti? O, al di là della bomba, solo una inadeguatezza alla vita, forse davvero il segno di una visione dall'alto dell'inconsistenza dell'esistenza?

2 comments:

Marco Inzitari said...

Lo so che è riciclato, ma era una buona prova d'inizio.

Davide said...

ciao unumviro, mi autorizi come contributor?