Di Susanne Bier, Danimarca, Svezia, 2006. Con Mads Mikkelsen, Sidse Babett Knudsen, Rolf Lassgård, Stine Fischer Christensen, Christian Tafdrup, Frederik Gullits Ernst. Genere Drammatico, colore, 120 minuti.
Original titol: "Efter brylluppet". International titol: "After the Wedding".
Come spesso accade, i film da vedere sono quelli che i grandi media non si sognano nemmeno di pubblicizzare.
Dopo il matrimonio, candidato agli Oscar per la Danimarca, segue di qualche anno l'altro bel film della regista Susan Bier Non desiderare la donna d'altri.
Dopo il matrimonio, però, mi pare ancora più convincente e maturo del precedente.
Merita di essere visto innanzitutto per la capacità di parlare di temi grandi come la sconvolgente sperequazione nella distribuzione della ricchezza tra "nord" e "sud" del mondo (tema che, più che da qualsiasi dialogo, prorompe dal contrasto stridente nelle prime sequenze tra le strade dell'India e i verdi paesaggi della Danimarca) attraverso le vicende intime, personali e familiari dei personaggi, legati tra loro da un filo che, da una parte all’altra del mondo, presto li costringerà a ripensare le proprie vite, il proprio passato, le proprie responsabilità.
Il film si fa apprezzare poi per la bravura degli attori, sconosciuti al grande pubblico non danese, e per l'ottima regia.
E inoltre per la bellezza della fotografia, fatta di grandi paesaggi, ma anche di primissimi piani di occhi, mani, bocche, a voler idealmente avvicinare lo spettatore ai sentimenti dei personaggi, descritti peraltro con molta sobrietà e senza concessioni al melodramma.
Sinossi
Jacob lavora in India, in un orfanotrofio prossimo alla chiusura per carenza di fondi. Jørgen, un ricco uomo d'affari danese gli fa un'insolita proposta: donerà all'orfanotrofio una grossa somma, a patto però che Jacob torni in Danimarca, dopo 20 anni di assenza, per partecipare al matrimonio della figlia del donatore. In Danimarca Jacob incontra Helene, il suo grande amore del passato, che ne frattempo si è sposata proprio con Jørgen.
7 comments:
Nice review, Da!!! Avrei voglia di vederlo, questo film, se solo quaggiu' negli Uessei si degnassero di di proiettare qualcosa di piu' di americanate e muccinate varie. Thanks.
I miei complimenti per il bloc. Good initiative. By the way, one comment: com penseu fer per publicar posts en tots aquests idiomes? Inglés como lenguafranca?
Cheers,
Dav,
la idea es poder crear una comunicacio "europea" sense matar la "biodiversitat" dels idiomes. M'he preguntat com fer-ho: de moment la manera es postar en el propri idioma, amb un abstract en ingles (come en les guidelines i en els primers posts). Com publicar en TOTS els idiomes es un altre tema: a veure si commencem amb alguns (tenim bona xarxa italo-catalana, de moment), i si ens anem allargant, pero aquest ha de ser un proces que es autoalimenta, si de cas a partir de invitacions amb coneguts de altres Paisos que puguin estar interessats.
Espero algun contribut per part teva, si vols.
Espero que ens enirem llegint.
Tambien hay alguien que puede escrivir en castellano... :-P herdakat
Ma non c'era Connie Nielsen, stavolta, non ce lo scordiamo!
ahimè... niente Connie Nielsen
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